Progetti di digitalizzazione

Nell'intento di favorire l’utenza remota, in un’ottica autentica di globalizzazione e promozione del patrimonio documentario della Biblioteca Gramsciana, sebbene preannunciati da tempo, la Biblioteca intende avviare tre distinti progetti di digitalizzazione. Il primo riguarderà le monografie di minore consistenza, il secondo i documenti archivistici utilizzati nell'ambito della collaborazione all'Edizione Nazionale delle Opere di Antonio Gramsci, il terzo la rivista Cinema Nuovo.  Tuttavia l’attività per la limitata disponibilità di personale - volontari altamente professionalizzati della Biblioteca Gramsciana Onlus, l’Associazione che dal 2007 supporta l’attività della Biblioteca, impegnati su un fronte organizzativo e gestionale assai articolato – ne ha impedito un consolidamento effettivo e una continuità operativa. Dalla fine del 2019 s’intende elaborare un progetto strutturato di digitalizzazione con l’accesso a risorse umane - comprese progetti di alternanza scuola - lavoro e tirocini -  e finanziarie esterne. Concomitatatemente  si provvederà al censimento e catalogazione del materiale documentario digitale reperibile sul WEB.

 

Gramscian digital libray

Sia l’utenza comune sia gli specialisti e studiosi gramsciani italiani e stranieri, hanno sempre ravvisato l’esigenza  di poter fruire con modalità facilitate e organiche dell’ingente  materiale bibliografico fatto di articoli, saggi su tematiche gramsciane - pubblicato su quotidiani, periodici ma anche monografie - posseduti dalla Biblioteca Gramsciana. Attualmente questo materiale può essere consultato solo presso la sede della Biblioteca Gramsciana e ciò comporta per l’utenza non residente in Sardegna difficoltà di accesso. Ciò implica che il materiale bibliografico, segnatamente gli articoli e saggi di quotidiani e periodici, non possono avere un formato cartaceo. L’unica soluzione per facilitare la fruizione  di queste fonti bibliografiche agli studiosi gramsciani e all'utenza  comune è provvedere alla loro digitalizzazione e garantire la loro accessibilità sul WEB.  La realizzazione del progetto permetterà di cogliere i seguenti obiettivi: a) User satisfaction. Assolvere alla domanda espressa dall'utenza specialistica e comune di fornire un accesso facilitato al risorse bibliografiche gramsciane; b) Assolvere all'obiettivo specifico della Biblioteca Gramsciana di diffondere con maggiore incisività il pensiero gramsciano; c) Preservare dall'uso il materiale bibliografico originale garantendone la conservazione.

 

Archivio digitale gramsciano

La Biblioteca Gramsciana ha attivato sin dal 2017, in concomitanza della collaborazione con la Fondazione Gramsci di Roma nell'ambito dell’Edizione Nazionale delle Opere di Antonio Gramsci, due linee di ricerca: la prima sulla biografia gramsciana, con particolare riferimento al periodo sardo (1891 – 1911), la seconda sulle origini albanesi della famiglia. Per ambedue i fronti di ricerca è stata acquisita una mole ingente di riferimenti archivistici, che riconducono agli istituti di conservazione e ai rispettivi fondi, e in taluni casi copia dei documenti, sebbene per lo più non adeguati in termini di definizione. Il progetto dell'Archivio Digitale Gramsciano consisterà nella descrizione, con software dedicato, di tutti i documenti archivistici disponibili, comprensiva della trascrizione integrale del contenuto, dell'indicazione dell'archivio e fondo di appartenenza, dell'immagine digitalizzata del documento.

 

Cinema Nuovo

Nel 2016 al patrimonio della Biblioteca Gramsciana si è aggiunta l’intera collezione  di Cinema Nuovo (1952 – 1996) - fortemente ispirata al pensiero gramsciano - che fa pandant con tutte le opere di Guido Aristarco, fra i più importanti critici e teorici del cinema in Italia e dei collaboratori della rivista, già posseduti dalla Biblioteca. Questo fondo forma ora la sottosezione del Cinema nella Biblioteca Gramsciana, unica nel suo genere nell'ecumene bibliotecario nazionale. Aristarco muore l’11 settembre 1996 e con lui termina  l’avventura culturale di Cinema Nuovo. Sull'efficacia delle scelte critiche di Aristarco, fortemente influenzate dal magistero gramsciano, il grande critico Adelio Ferrero (Adelio Ferrero, Giovanna Grignaffini, Leonardo Quaresima, Il Cinema Italiano degli anni ’60, Guaraldi, Firenze 1977, pp. 3-4), stigmatizzando l’inadeguatezza generale della “sistemazione storico critica del cinema italiano”, osservava che: ”Nel caso del cinema italiano, così, il più coerente lavoro di lettura, condotto secondo precisi punti di riferimento critico – metodologico e capace di sottrarsi all'impressionismo e alla frammentazione, resta effettivamente quella di Aristarco.” A conferma di quale forza catalizzatrice fu capace Cinema Nuovo e, segnatamente, il suo direttore, basta ricordare che la rivista ospitò gli interventi di numerosi e prestigiosi esponenti culturali di primo piano. Tra i collaboratori occasionali vi furono, fra gli stranieri, Arnheim, Bazin, Sadoul, Adorno, Kracauer, Doniol-Valcroze, Pasternak e Sartre, e tra gli italiani Luigi Chiarini, Carlo Bo, Alberto Moravia, Italo Calvino, Vittorio Gelmetti, Salvatore Quasimodo, Franco Fortini. Ma la rivista, come ricorda lo stesso Aristarco (Il cinema fascista, Dedalo, Bari, 1996, pag. 248) fu autentica fucina di critici cinematografici: da Livio Zanetti a Tullio Kezich, da Guido Fink a Adelio Ferrero, da Guido Oldrini a Liborio Termine, da Luigi Pestalozza a Ugo Finetti, da Giulio Cattivelli a Franco Prono, da Sergio Caggiola a Giancarlo Grossini, da Maurizio del Ministro a Giuliano Giuricin e nell'avvicendarsi delle generazioni Luca Norcem, Marco Maria Gazano, Auro Bernardi, Daniele Vicari, Antonio Medici, Carmelo Adagio e Maurizio Regosa.  Per l’assoluta rilevanza che Cinema Nuovo ebbe, e non solo nel panorama della critica cinematografica italiana, la Biblioteca Gramsciana intende avviare la digitalizzazione dell’intera collezione della rivista.